Catania, università degli Studi, Dipartimento di Fisica e Astronomia

Il ritratto (p. 16 del presente volume) raffigura l'abate Francesco Ferrara (Trecastagni 1767 - Catania 1850), erudito di vasta cultura, professore di lingua e letteratura greca e di archeologia, eletto nel 1803 lettore di Fisica generale all'università, insegnante per diciassette anni di Storia naturale all'università di Palermo, grande collezionista di medaglie, monete, iscrizioni, lucerne e sculture, gli fu affidato in custodia il medagliere dell'università, che nel 1842 confluì nel Gabinetto di Archeologia. E ritratto in primo piano, seduto, in veste da camera azzurra con i risvolti bianchi, appena distolto dalla lettura, sullo sfondo di una parete scura che si apre nell'angolo a sinistra su una veduta dell'Etna innevato e fumante.
Il quadro, citato da E. Reina (cit.,
p. 26) nella prolusione all'anno scola-stico 1859-'60 che sanciva la "solenne inaugurazione della esposizione dei ritratti degli illustri trapassati professori dello stesso ateneo nella cui grande Aula la deputazione li ha fatto collocare", ancora in situ nel 1900, come riportato nell'"Elenco dei Ritratti che si trovano esposti nell'Aula Magna" dell'università (Mandalari, cit, p. 286) può assimilarsi per affinità stilistiche, come gia evidenziato da Librando, al ritratto di Lorenzo Maddem di ignoto, che qui abbiamo identificato con quello di stesso soggetto di Giuseppe Gandolfo (scheda 12).


L. Paladino: I Ritratti degli accademici nelle collezioni pubbliche. In L'Accademia Gioenia, Maimone editore, Catania, 2005