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Estratto dal capitolo:
I Ritratti degli accademici nelle collezioni pubbliche
Luisa Paladino
pag. 67 - 77
[...]
I
ritratti della Biblioteca comunale di
Palermo
1. Giuseppe Gandolfo (Catania 1792-1855),
Ritratto di Giuseppe Gioeni;
Olio su tela, cm
54 x 42;
Palermo Biblioteca Comunale
-
Galleria
dei ritratti (inv. n. 77);
provenienza: collezione A. Gallo.
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Il
ritratto ovale del naturalista Giuseppe Gioeni dei Duchi d'Angio
(Catania 1747-1822), qui reso di profilo,
di
tradizione classica influenzata dalla medaglistica, presenta il
personaggio a
mezzo busto, su fondo unito, entro cornice dipinta. Appartenente al
"Famedio
dei
Siciliani illustri", il dipinto è ricordato
da G. Raymondo Granata (1863,
pp.
94-95) nella quarta stanza del "gabinetto
scientifico -
artistico" di Gallo
che
vi appose il seguente distico: "Il
vesevo illustrò, vanto più degno / avria,
se
all'Etna rivolge l'ingegno".
Tradizionalmente attribuito a Giuseppe
Gandolfo (Accascina, 1939, rist.
1982, p. 132; Sarullo 1993, p. 222), secondo
1'originaria indicazione contenuta
nell'elenco dei quadri della collezione dell'erudito palermitano
(ora in
Gallo, 2002, cit., p. 79), il ritratto, non
privo di una certa rigidità accademica, forse tratto da una stampa,
databile al
rientro del pittore da Firenze nel 1822,
appartiene a quel genere di ritrattistica
eseguita su commissione per finalità commemorative, caratterizzata
da intenti
celebrativi e didascalici. Precede,
a
nostro avviso, in ordine di tempo, un altro ritratto di Giuseppe
Gioeni
(scheda
11), riferibile al pittore catanese, appartenente
al nucleo originario delle
collezioni dell'università risalente
al
1858, di una pittura levigatissirna e accademica,
recentemente restaurato, che
si
avvicina per fattura e impostazione
al
ritratto di V.
Bellini
di
Giuseppe Gandolfo, della medesima collezione universitaria
catanese, e databile come
quest'ultimo, entro il quarto decennio del secolo.
[...]
2. Giuseppe Gandolfo (Catania 1792-1855).
Ritratto di Salvatore Scuderi;
Olio su tela, cm 54 x 42;
iscrizione
in alto a destra "Salvatore
Scuderi / Catanese. / G. Gandolfo p.
1846";
Palermo, Biblioteca Comunale
-
Galleria
dei ritratti (inv. n. 99);
provenienza: collezione A. Gallo;
inedito.
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Il
ritratto, in pessime condizioni,
raffigura a mezzo busto, in posa frontale,
l'economista e agronomo Salvatore
Scuderi (Viagrande 1781
-
Catania
1840), professore di Economia. Commercio
ed Agricoltura all'università di
Catania. socio fondatore dell'Accademia
Gioenia.
G.
Raymondo Granata (cit., p. 99)
lo
menziona tra quelli collocati nella quarta stanza del "gabinetto
scientifico-
artistico" del Gallo, accanto a quello
del medico Rosario Scuderi (Viagrande
1767-1806) firmato da G. Patania e
contrassegnato dal distico
"De
l'arte
salutar, sostegno e gloria / le dottrine
insegno, scrisse l'istoria", omonimo del
più
noto Rosario Scuderi (Bonaccorsi
da
Viagrande (1762-1838) avvocato
socio fondatore dell'Accademia come il
cugino Salvatore, raffinato collezionista
d'arte, ritratto da O. Sozzi Don Rosario Scuderi, che
osserva un vaso etrusco,
1816) e da Patania (Cavalier
Scuderi mezza figura col
flauto in mano,
1832).
Il
dipinto in esame, firmato e datato 1846, che si identifica con il
ritratto del sig. Salvatore Scuderi da Gallo in
Palermo" della "terza epoca” dell’Elenco delle opere
di Giuseppe Gandolfo scritto da lui stesso, in appendice alla
biografia dedicatagli da S. Brancaleone (1856, p.47), appartiene
alla fase matura della produzione Gandolfiana, specializzata in
ritratti dell’aristocrazia e dell'alta borghesia catanese,
caratterizzata da una rappresentazione sempre più attenta alla resa
realistica nonostante la sua formazione accademica.
Un
altro ritratto di Salvatore Scuderi, di autore anonimo (scheda 17),
si trova a Catania, a Villa Cerami, sede della Facoltà di
Giurisprudenza, proveniente dall'Aula Magna delPalazzo Centrale
dell'Università.
[...]
I ritratti dell'Università degli
Studi di Catania
11. Anonimo sec. XIX,
Ritratto
di Giuseppe
Gioeni
Olio su tela, cm 89 x 66;
Catania, università
degli Studi, Palazzo
centrale;
provenienza: università, Aula Magna
del Palazzo centrale;
iscrizione nel recto:
EQVITI
JOSEPHO
JOENIO. REG.IS AVLICO. HIST.NAT IN.
SICULO ATHENAEO PRAECEPT. ETNAE
VE/SEVIO:
SCRUTA'I'ORl DILIGENTISS.
PINACOTHECAE RERV NATVRA-LIV SICVLARV EX TRV/TTORI. DOCTISSIMORV
VIRORV FAMILIARISS. ACADEMIARVMQ: SOCIO. AB
HISQ PRO
SICV/LO PLINIO
HABITO. CATANAE ORTO EX TINCTO
DEFLETO ANNO
MDCCCXXIII. AETATIS SVAE 74.
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particolare |
Il ritratto (riprodotto nella copertina
di questo
volume) raffigura il naturalista
Giuseppe Gioeni dei Duchi
d'Angiò (Catania 1747-1822), cui
e intitolata l'Accademia
di Scienze Naturali
fondata a Catania due anni dopo la sua morte, (in questo volume, Alberghina,
p. 25) di aspetto giovanile,
in piedi, la posa rigida di tre
quarti, lo sguardo fisso
rivolto a sinistra, la penna
d'oca in una mano mentre con
l'altra trattiene un libro
sul leggio, sullo sfondo
di una tenda che funge da quinta
aperta su una veduta di Catania
con l'Etna fumante in
lontananza, a signi-ficare
i suoi interessi per le lettere e
per il vulcano. Di impostazione
neo-classicamente
accademica, il pittore
indulge sui particolari decorativi dell'abito
di straordinaria finezza esecutiva.
descrivendo minuziosamente il
merletto dei
polsi e dello
jabot e
la
ricca
passamaneria; il dipinto, assimilabile
per caratteri stilistici al ritratto
di V. Bellini, pure delle
collezioni dell'università,
documenta, a nostro avviso,
la produzione di ritrattista di Giuseppe
Gandolfo al suo rientro a Catania
dopo il tirocinio a Firenze nel
1822, per una committenza
aristocratica e alto borghese.
Un altro ritratto di Giuseppe
Gioeni, dipinto da Giuseppe Gandolfo, si trova nella Biblioteca
Comunale di Palermo
proveniente dalla collezione di Agostino
Gallo (scheda 1).
Bibl.: Mandalari, 1900, p. 285; De
Fiore, 1934, fig. p. 79.
[...]
12. Giuseppe Gandolfo
(Catania 1792-1855) (attr.),
Ritratto di Lorenzo Maddem
Olio su tela, cm 103 x 82;
iscrizione al centro in basso "Lorenzo
Maddem";
Catania, Università degli Studi. Cittadella,
Dipartimento di Fisica e Astronomia;
provenienza: Aula Magna del
Palazzo
centrale dell'università;
inedito.
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Il ritratto che qui si pubblica (p. 66
del presente
volume), tradizionalmente
attribuito a G.
Gandolfo (Accascina,
1939, rist. 1982,
p. 131; L. Gandolfo,
1931, p. 23), non
firmato, raffigura Lorenzo
Maddem (Acireale 1801 -
Catania
1891), professore di Fisica nell'universita
di Catania nel 1829 e di Meccanica
razionale dal 1862, preside della
facoltà di Scienze e Ispettore di ponti e
strade per le tre province di
Catania, Messina e
Siracusa. Socio corrispondente
dell'Accademia dal 1824, fu attivo
dal 1843 e segretario della Sezione
di Scienze naturali
dal 1879 al 1881.
L'opera, che presenta un'attenzione
naturalistica
tipica di una sensibilità pre-romantica,
per certi versi affine al
ritratto
di Francesco Ferrara,
di anonimo,
delle collezioni dell'Università di Catania, che si impone per
l'attenta individuazione
fisionomica, e in questa
sede attribuito al
Gandolfo (scheda seguente), si identifica con il ritratto del
sig.
Lorenzo Maddem
della "Terza
epoca"
dell'Elenco ... di G. Gandolfo scritto
da
lui stesso
in appendice alla biografia di
S. Brancaleone
(1856, p. 47).
In questo raro esempio, nella produzione
gandolfiana, di ritratto ambientato
all'aperto, databile agli anni
cinquanta, il
matematico e raffigurato
in posa
foscoliana, seduto al riparo di un costone, scuro fondale contro cui
si
staglia la figura, in atteggiamento pensoso
con il libro aperto e capovolto
sulla gamba a
cavalcioni, vestito di un
insolito
trench
chiaro, stretto in vita da una cintura, con alla destra accucciato
il
fido cane da caccia e alla sinistra uno strumento topografico in
custodia lignea, sullo sfondo di un paesaggio, con
tempietto
classicheggiante in cima a
uno sperone
roccioso e, in lontananza,
un ponte in fondo
valle.
13.
Anonimo sec.
XIX,
Ritratto di
Francesco
Ferrara
Olio su tela, cm 79,5 x
64;
in alto a destra "Francesco Ferrara /
1767-1850";
Catania, università degli
Studi, Dipartimento di Fisica e Astronomia;
provenienza: Aula Magna del Palazzo
centrale dell'università.
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Il ritratto (p.
16 del presente volume)
raffigura l'abate Francesco Ferrara (Trecastagni
1767 - Catania 1850), erudito di
vasta cultura, professore di
lingua e letteratura greca e di
archeologia, eletto nel
1803 lettore di Fisica
generale all'università, insegnante per
diciassette anni di Storia
naturale all'università di
Palermo, grande collezionista di medaglie, monete, iscrizioni,
lucerne e sculture, gli fu affidato in custodia il medagliere
dell'università, che nel
1842 confluì nel Gabinetto di Archeologia.
E ritratto in primo piano, seduto,
in veste da camera azzurra con i
risvolti bianchi, appena distolto
dalla lettura, sullo sfondo di una parete scura
che si apre nell'angolo a sinistra
su una
veduta dell'Etna innevato e fumante.
Il quadro, citato da E. Reina (cit.,
p. 26) nella
prolusione all'anno scola-stico
1859-'60 che sanciva la "solenne
inaugurazione
della esposizione dei ritratti
degli illustri trapassati professori
dello stesso
ateneo nella cui grande
Aula la
deputazione li ha fatto collocare",
ancora in situ nel 1900, come
riportato
nell'"Elenco dei Ritratti che
si trovano
esposti nell'Aula Magna"
dell'università (Mandalari,
cit, p. 286)
può assimilarsi per affinità stilistiche,
come gia
evidenziato da Librando, al
ritratto di
Lorenzo
Maddem
di ignoto, che qui abbiamo identificato con quello
di stesso soggetto
di Giuseppe Gandolfo
(scheda 12).
Bibl.: Reina, 1801, p. 26; Mandatari,
1900, p. 286;
Portale università di Catania,
scheda: compilatore V. Librando,
1998.
[...]
17.
Anonimo sec. XIX,
Ritratto di Salvatore Scuderi
Olio su tela, cm 63 x 54;
Catania, Università degli Studi. Villa
Cerami;
provenienza: Aula Magna del
Palazzo
centrale dell'università (p. 28 del presente volume);
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Un altro ritratto di Salvatore Scuderi (1781-1840), dipinto da
Giuseppe Gandolfo, si trova nella Biblioteca Comunale di Palermo
proveniente dalla collezione di Agostino Gallo (scheda n. 2).
L'impostazione ed il taglio compositivo dei due ritratti sono
identici, a mezzo busto su fondo monocromatico, anche se più
ravvicinata l'inquadratura del ritratto palermitano , che presenta
una più accentuata espressività e caratterizzazione fisionomica
rispetto a quello, non privo di durezze accademiche, dell'ateneo
catanese, che riteniamo essere una replica.
Bibl.: Reina, 1861, p.30; Mandalari, 1900, p. 287
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